Flavio Santi vive tra la campagna pavese e quella friulana. È stata pubblicata da poco la sua nuova traduzione di Dracula di Bram Stoker (BUR Rizzoli). Ha tradotto autori classici (tra cui Herman Melville e Francis Scott Fitzgerald) e contemporanei (Wilbur Smith, Ian Fleming). Fra le sue altre traduzioni le poesie di Kenneth Rexroth (Su quale pianeta, Marcos y Marcos, 1999), Melmoth l’errante di Charles R. Maturin, John Silence e altri incubi di Algernon Blackwood (UTET, 2010) Il giro della stanza di Xavier De Maistre (La grande illusione, 2019). Insegna all’università dell’Insubria di Como-Varese. Ha scritto di vampiri, precari, supereroi, ma soprattutto del Friuli, raccontandolo nelle raccolte di poesia Rimis te sachete/Poesie in tasca (Marsilio, 2001), Asêt/Aceto (La barca di Babele, 2003), nel memoir on the road Il tai e l’arte di girovagare in motocicletta (Laterza, 2011) e in alcuni reportage televisivi.
Suoi sono anche i romanzi L’eterna notte dei Bosconero (Rizzoli, 2006) e Aspetta primavera, Lucky (Socrates, 2011).
Nel 2016 è uscita la prima indagine dell’ispettore Drago Furlan, La primavera tarda ad arrivare (Mondadori, libro vincitore del premio La Provincia in Giallo). Nel 2017 esce L’estate non perdona (Mondadori). È tradotto in diverse lingue, dall’inglese al coreano. È tifosissimo dell’Udinese, e coltiva un piccolo orto.
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